Elementary Shapes, la capacità di ridisegnare il tappeto di Vorwerk

Se per noi è solo il marchio che ha inventato il famigerato “folletto”, per molti, nel resto del mondo, Vorwerk (l’azienda tedesca nata oltre settant’anni fa come produttrice di moquettes), è capace oggi di presentare complementi d’arredo di design di estrema ricercatezza, come nel caso della collezione “Elementary Shapes”. Si tratta di un assortimento di tappeti concepiti come “isole” di colore destinate a delimitare “aree di accoglienza”, ideali per il contesto domestico quanto per quelli di rappresentanza e l’ufficio.

Il creatore è Werner Aisslinger, industrial designer berlinese di fama internazionale, la cui ispirazione è tratta dall’idea che “le forme elementari rientrano nella nostra percezione quotidiana della spazialità architettonica” come già è accaduto nella recente storia del design con l’era del Gruppo Memphis, il collettivo fondato da Ettore Sottsass all’inizio degli anni ’80 a Milano, la cui base estetica si fondava sul mix di colori accesi, forme geometriche e un recupero sapiente del kitsch.

In particolare, i modelli “Mito” e “Leaf”, sono quelli che meglio riassumono la versatilità e la capacità di dare tono e calore anche ad ambientazioni sobrie; si tratta di tappeti che ricalcano forme esistenti in natura ma come il risultato di un interessante “assemblaggio” di figure geometriche, la cui giustapposizione non è dissimulata ma anzi enfatizzata dall’utilizzo di bande in feltro o in materiale luminescente che porzionano il modello in un numero variabile (e personalizzabile) di forme geometriche di base. Il risultato è una stupefacente combinazione di uso intelligente della spazialità ed una interessante accostamento di colori in grado di imprimere all’uso del tappeto, un nuovo significato.

 

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